Al centro di tutto è la grande installazione POST-RUIN Bentivoglio (2020), che attraversa le tre sale dei sotterranei cinquecenteschi dell’edificio. L’opera, da cui prende il titolo la mostra, rimanda al passato dell’edificio - legato al precedente palazzo della famiglia bolognese distrutto da una sommossa popolare - e fa parte di una serie in cui il concetto di rovina viene sovvertito rendendo l’opera utilizzabile a piacimento dal pubblico. Si compone infatti di elementi modulari attraverso i quali è possibile modificare gli spazi, assemblandoli per ricreare un’ipotetica rovina antica o dividendoli e sparpagliandoli così da ottenere sedute o punti di appoggio. I blocchi, gli archi e i frammenti della rovina sono realizzati con materiali soffici e leggeri.