La mostra, che si sviluppa a partire da un nucleo di opere della collezione permanente di Palazzo Bentivoglio, presenta al pubblico una selezione di una sessantina di lavori, fra dipinti, acquerelli e disegni, datati dai primi anni Sessanta ai primi anni Novanta, alcuni dei quali già esposti a Bologna nel 1972. Il titolo, che viene da un'opera di Palazzo Bentivoglio, vuole sottolineare il carattere del tutto peculiare e soggettivo di una ricerca ostinatamente figurativa, connotata da grande indipendenza, per quanto del tutto calata nel suo tempo: una porzione di mondo, come quella – appunto – visibile ad apertura di finestra.
I prestiti giungono in gran parte da collezioni private italiane e inglesi ed essenziale è stata la collaborazione di Gabriella Cardazzo della storica Galleria del Cavallino di Venezia, amica e mercante di Procktor in Italia. La Redfern Gallery di Londra, che ha rappresentato l'artista per tutta la sua vita, invierà un importante gruppo di dipinti, datati dal 1964 al 1989, mentre due grandi acquerelli del 1969 arriveranno in prestito da Osborne Samuel.