ILMARI TAPIOVAARA
ILMARI TAPIOVAARA
Ilmari Tapiovaara, Pirkka, 1956
Figura centrale del design scandinavo della seconda metà del Novecento, Ilmari Tapiovaara ha avuto in Italia una modesta fortuna critica. Alle Medaglie d’oro ricevute tra il 1951 e il 1964 alla Triennale di Milano, non ha mai fatto seguito una pubblicazione monografica in italiano sul suo lavoro, rendendolo così perlopiù sconosciuto al grande pubblico, se non attraverso qualche sporadica apparizione sulle riviste di settore.
Le numerose partecipazioni alla Triennale corrispondono anche al momento d’oro del design scandinavo, che si presenta spesso unitario sul palcoscenico internazionale, a Milano come a Venezia, dove i tre paesi nordici si ritrovano nel padiglione realizzato da Sverre Fehn nel 1958.
La collaborazione milanese è fruttuosa soprattutto per la Finlandia, che riesce ad imporsi attraverso l’uso di forme organiche che esaltano le caratteristiche proprie dei materiali utilizzati.
Ruolo fondamentale hanno aziende come Artek e Iittala, che contribuiscono a diffondere il gusto nordico nel mondo.
Il ruolo di Tapiovaara all’interno delle Triennali cresce di anno in anno fino al 1957, dove è incaricato di curare l’allestimento.
Da segnalare è la presenza della sedia Wilhelmina 32 tra gli arredi della Colonia ENEL di Giancarlo De Carlo realizzata a Riccione nel 1963.
La fortuna professionale in Italia ha poi il suo apice nel 1972, quando grazie ad un concorso internazionale entra in contatto con l’azienda Montina e realizza la sedia modello 820, conosciuta anche con il nome di Tapiolina.
È proprio la Tapiolina a riprendere l’elemento caratteristico delle Pirkka, ovvero la seduta disegnata a partire da due parti distinte.
Realizzata nel 1955, la Pirkka, sia nella versione sedia che sgabello, è assemblata senza l’utilizzo di chiodi, viti o colla, ma semplicemente a pressione.
Simili nella seduta sono altri pezzi di design dell’epoca, come lo sgabello di Jacob Müller per Wohnhilfe del 1945, o il Clover di Marcel Gascoin del 1950, che non raggiungono però l’eleganza della Pirkka, per la presenza di elementi di falegnameria in fase di montaggio.
garage BENTIVOGLIO sceglie dunque dalla collezione di Palazzo Bentivoglio una figura centrale ma ancora poco investigata come è quella di Ilmari Tapiovaara, cercando di incuriosire i passanti attraverso la Pirkka, un oggetto che si impone, ma in modo discreto, per la sua semplicità.