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garage BENTIVOGLIO

Anita Klinz, Il Saggiatore, 1960 | Vittorio Introini, P700, 1969

A partire dal 1945, sotto la direzione di Lina Bo Bardi e Carlo Pagani, Editoriale Domus inizia la pubblicazione dei “Quaderni di Domus” che, come annuncia il risvolto di copertina, “aiutano, mediante la documentazione illustrata e l’impostazione tecnica, a risolvere il problema dell’attrezzatura della casa moderna, secondo un criterio efficiente ed estetico scrupolosamente selezionato”. Il primo volume, a cura di Vito Latis, é “I libri nella casa”; l’utilizzo della preposizione nella, ricorrente anche in altri volumi della serie (“Gli studi nella casa”, “Le tende nella casa”), sottolinea come l’elemento libro partecipi attivamente alla costruzione dello spazio domestico, soggetto di un modo moderno di concepire l’ambiente abitativo.
\n La libreria diventa così il display dell’Homo Bibliophilus, attraverso il quale esporre la propria collezione di libri; l’ordinamento avviene secondo criteri puramente personali e quindi arbitrari, mentre i libri stessi, riconoscibili attraverso il dorso di copertina, denunciano agli ospiti interessi, aspirazioni e, talvolta, appartenenze politiche degli abitanti della casa.
\n La libreria P700 di Vittorio Introini, prodotta da Saporiti a partire dal 1969, si inserisce perfettamente all’interno di questo nuovo modo di concepire l’oggetto di arredamento come elemento regolatore e ordinatore dello spazio abitativo. Modulare e variabile, è composta da elementi in acciaio piegato senza saldature come ripiani, ai quali si aggiungo dei cabinet, risultato della composizione di due elementi accoppiati.
\n Del 1960 sono invece i libri della serie de “I Maestri dell’Architettura Contemporanea” editi da Il Saggiatore, la straordinaria impresa editoriale di Alberto Mondadori, di cui Anita Klinz è responsabile della veste grafica. Le sovraccoperte sono composte da pochi elementi: il nome dell’architetto è in verde Cairoli minuscolo, mentre dallo sfondo bianco emergono alcuni segni grafici in nero, che alludono a forme costruttive e coprono ogni volume senza soluzione di continuità. Nel 1945 Vito Latis non poteva immaginare che ben presto lo spazio della libreria sarebbe stato invaso dal televisore, portando in poco tempo dall’esterno desideri a scatola chiusa. La libreria rimane invece il luogo in cui l‘abitare si fonde inesorabilmente con i sogni e le ambizioni di ognuno di noi. Coinquilini inadempienti ma silenziosi, i libri ci spiano nella nostra intimità e, se interrogati, si affacciano dallo scaffale con inaspettate e inedite risposte, senza quel disturbante rumore di fondo tipico del tubo catodico.

5.3.2025
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29.3.2025

a cura di Davide Trabucco

dal mercoledì al sabato dalle 19 alle 23

ph. Carlo Favero

ph. Carlo Favero